In questi giorni di isolamento, ci riuniamo telefonicamente. Stiamo leggendo "Il sistema periodico" di Primo Levi.<br />
<span style="background-color: yellow;"><u><b><span style="background-color: #cfe2f3;">Oggi aggiorniamo la Biblioteca</span><span style="background-color: white;"></span></b></u></span><br />
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Segnaliamo libri che compongono la biblioteca della Compagnia della Pagina.<br />
Tali libri sono disponobili per gli aderenti alla Compagnia che li possono richiedere per leggerli<br />
o imprestarli in lettura ai proprii amici. <br />
Oggi presentiamo un libro che riteniamo utile alla formazione culturale delle persone.<br />
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<u><b>"Il mondo di Parmenide" di KARL R. POPPER 1-C1 </b></u> <br />
Alla scoperta della filosofia presocratica.<br />
"La storia delle filosofia greca da Talete a Platone, <br />
è splendida. Troppo splendida per essere vera. In ogni generazione trovi perlomeno<br />
una
nuova filosofia, una nuova cosmologia di sorprendente originalità e
profondità. Come fu possibile ciò? Certamente, l'originalità e il genio
sono insondabili.Ma si può tentare di gettarvi<br />
un po' di luce. Quale era il segreto degli antichi? Ritengo che fosse una <i>tradizione- la tradizione della discussione critica". Karl R. Popper</i><br />
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<u><b>" Il paradiso perduto" di JOHN MILTON 2-C4</b></u><br />
Il
Paradiso Perduto ( titolo originale: paradise lost), pubblicato nel
1667, è il poema epico in versi sciolti (black verse) di John Milton che
racconta l'episodio biblico della caduta dell'uomo: la tentazione di
Adamo e Eva a opera di Satana e la loro cacciata dal giadino dell'Eden.<br />
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<u><b>" Le Categorie" di ARISTOTELE 3-C4 </b></u><br />
La dottrina delle categorie costituisce uno dei capisaldi del pensiero aristotelico.<br />
In
essa, Aristotele fornisce il fondamento teorico di una concezione della
realtà caratterizzata dal primato della sostanza individuale e della
multivocità dell'ente. Partendo dalle definizioni di omonimia, sinonimia
e paronimia, Aristotele traccia i presupposti per la formazione di
colonne di predicati di cui le categorie costituiscono i più universali.
Segue un elenco di dieci categorie e l'analisi di quelle della
sostanza, della quantità, della relazione e della qualità.<br />
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<u><b>" I Lirici Greci" tradotti da poeti italiani contemporanei 4-C4</b></u><br />
Dal
grande naufragio della poesia lirica greca emergono poche voci, ma
decisive. Dicono parole essenziali, alate,potenti e giungono al cuore
delle situazioni e dell'uomo. Non esiste idea, forma, passione
intellettuale, tensione espressiva, in cui non si senta l'eco del loro
canto sapiente. Saffo, " divina dolce ridente" la descrive Alceo, musa
di un amore che è fuoco sottile, febbre, forza della natura cui nulla
può resistere; Anacreonte raffinato e ironico cantore dell'aristocratico
mondo del simposio; Ibico, nei cui versi gli effetti diventano emozione
ambigua, conturbante. E poi Mimnermo, con il suo orrore per
l'inesorabile vecchiaia; Teognide, con la sua inesausta ricerca
dell'amicizia vera, di un incontro umano profondamente leale; Alcmane,
maestro di cori fastosi eseguiti dalle nobili fanciulle di Sparta;
Pindaro con i suoi 'voli' fulminei e imprevedibili... fino ai bizantini
Agazia e Romano il Melode. Voci affiorate da papiri, da brandelli di
pergamene, da citazioni di filosofi antichi e oggi riproposte in questa
antologia nelle vibranti traduzioni di 87 poeti e scrittori
contemporanei, da Mario Luzi a Gesualdo Bufalino, da Luciano Erba ad
Alberto Bevilacqua, da Franco Loi a Vincenzo Consolo. Un grande affresco
di dieci secoli di canto greco, dall'apologeo alla decadenza, in un
confronto affascinante tra poesia classica e sensibilità moderna.<br />
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<u><b>"La Repubblica" di PLATONE 5-C4</b></u><br />
Tra
le opere di Platone, e in particolare tra le opere politiche, la
Repubblica occupa certamente un posto centrale. Trattato in forma di
dialogo articolato in dieci capitoli, la Repubblica raccoglie infatti il
nucleo della concezione del filosofo in ambito politico, che trova la
sua massima espressione nel disegno della città-stato ideale. Come
scrive Platone, nella società umana i mali non cesseranno finchè gli
autentici filosofi non arriveranno al potere, o i capi degli Stati non
si metteranno a filosofare veramente.<br />
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<u><b>"Dialoghi" di PLATONE 6-C4</b></u><br />
I
Dialoghi platonici rappresentano la quasi totalità della produzione
letteraria e filosofica di Platone: il suo corpus ne conta ben 34, a cui
si aggiungono un monologo (Apologi di Socrate) e l'Epistolario.<br />
Per
quanto riguarda la scelta stilistica del dialogo come forma espositiva,
è importante sottolineare come, in quegli anni, vi fossero tutte le
condizioni per questa particolare scelta: da una parte, la sempre più
vasta popolarità e fortuna della tragedia e della commedia, dall'altra
il dialogare dei sofisti e di Socrate. Se non è dunque possibile
sostenere che Platone sia stato il creatore del dialogo come genere
letterario, è però verosimile che egli abbia colto la comune abitudine
al dialogare e al porre quesiti, iniziando forse a stendere semplici
questionari senza personaggi, affidando poi, in una seconda fase, alla
figura di Socrate la funzione di protagonista di opere più strutturate e
complesse.<br />
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<u><b>"Biblioteca" di APOLLODORO 7-C4</b></u><br />
La
Biblioteca (attribuita anche se con qualche dubbio ad Apollonio, famoso
grammatico ed erudito del II secolo a.C.) è la piu grande enciclopedia
di mitologia greca dell'antichità, summa inesauribile di saghe e
leggende di dèi ed eroi - dalle origini del mondo alla morte di Odisseo-
che confluiscono in una selva di racconti e varianti derivati da fonti
disperate: letterarie, poetiche e di tradizione folklorica. Un vero e
proprio repertorio, dunque, uno strumento celebrato e indispensabile nel
campo degli studi mitografici, al quale hanno attinto o si sono
comunque ispirate tutte le trattazioni moderne. A quest' opera basilare
uno dei padri dell'antropologia culturale James George Frazer, l'autore
di <i>Il ramo d'oro, </i>dedicò nell'ultimo periodo della sua vita un
amplissimo commento che contiene, oltre a una vasta messe di notizie
erudite, osservazioni di natura etnografica , folklorica, storica e
religiosa. Il presente volume propone, insieme alla versione italiana
del testo greco e al commento di Frazer opportunamente aggiornato,
l'appendice alla Biblioteca scritta da Frazer stesso, nella quale una
serie di narrazioni che variamente si richiamano ai miti della grecità
sono rivisitate, secondo i canoni della comparatistica, attraverso un
intreccio di paralleli analogici e tematici con le mitologie di numerose
civiltà tribali. Sono excursus magistrali, dove Frazer attinge alla sua
imponente dottina antropologica. Non meraviglia dunque, che il commento
ad apollodoro -come quello a Pausania- sia da molti considerato tra i
più alti raggiungimenti dell'opera di Frazer.<br />
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<u><b>"Satire" di GIOVENALE 8-SS5</b></u><br />
Amaro,
ironico, spietato con i potenti e solidale con i poveri, Giovenale fu
un poeta sui generis. La ferocia delle sue invettive contro la Roma
imperiale di Nerva e Traiano non ha riscontri nella letteratura del
tempo. Le sue sedici Satire in esametri, raccolte in cinque libri, sono
la denuncia più puntuale e vibrante di un mondo ormai avviato verso una
lunga e inarrestabile decadenza. La derisione, il sarcasmo, l'odio
contro le fazioni politiche e l'ipocrisia che le governa sono i temi che
si rincorrono nei suoi versi, dando voce universale alla rabbia del
cittadino impotente davanti al cinismo e alla corruzione. Niente e
nessuno sfuggono ai suoi strali: i golosi, i viziosi, i perversi, i
fanatici. La sua visione sarcastica della vita ha momenti di insolita
acredine; lo stile che le dà vita è icastico e pungente. Una medicina
non sospetta e corroborante che Giovenale, con la sfrontatezza del
genio, continua a dispensare alle nuove generazioni, per affermare la
vittoria dell'arte sulla prepotenza.<br />
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" Sofocle<br />
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