Anna Karenina: Spiritualità in una società anaffettiva
«Anna Karenina in quanto opera d'arte è la perfezione… e niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato», così diceva Fëdor Dostoevskij di una dei più celebri romanzi della letteratura russa: ''Anna Karenina'' di Lev Tolstoj
Bisogna ammettere che l'affermazione di Dostoevskij fa subito comprendere quanta viva umanità emani l'opera del connazionale. Ma cosa voleva intendere Dostoevskij con la parola "perfezione"? Si cercherà dunque di rispondere a questa domanda, naturalmente con un'ipotesi molto personale, analizzando ciò che probabilmente era per Tolstoj il tema più importante del suo libro: l'equilibrio tra amore e fede.
Infatti, si può subito intuire che questo tema è molto vicino a Tolstoj poiché il personaggio che riesce a raggiungere questa armonia, Lèvin, per il suo modo di agire, di essere e per la somiglianza di nome, viene spesso considerato un ritratto semi-autobiografico dello stesso autore Lev.
Allora questo equilibrio in cosa si sostanzia?
La spiegazione dedotta da un analisi profondamente personale che Tolstoj ci dà attraverso la sua opera, è che credere in un Assoluto capace di qualsiasi cosa, che per lui si identifica nel Dio cattolico, è necessario per rasserenarsi in vita.
Secondo Tolstoj solo per mezzo di una pura analisi interiore si può giungere, non senza fatica, a comprendere che l'uomo, limitato nelle sue facoltà, non ha la possibilità di conoscere tutto e ha bisogno di affidarsi a qualcosa per saziare questa profonda mancanza.
Nonostante questo però la specie umana ha la possibilità di credere in qualcosa a lui affidatogli unicamente perché umano: la fede. Questa è ciò che per Tolstoj salva le persone da un'esistenza priva di significato.
Probabilmente ciò che Dostoevskij intendeva esprimere con il termine "perfezione" è proprio la dolcezza, elegante e acuta ma allo stesso tempo passionale e intima, con cui Lev Tolstoj è stato capace di descrivere, anche nelle più piccole azioni dei personaggi, la loro vita introspettiva, colma di difficoltà, ma anche di ideali sentiti dallo stesso autore.
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